E’ Margherita Giacchetti, allieva del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Roma ad aver realizzato il disegno che è stato scelto come logo della XVI edizione delle “Convittiadi” che dal 28 aprile al 5 maggio si terranno in Calabria. È stata la Commissione nominata dal convitto organizzatore, il “Pasquale Galluppi” di Catanzaro, ad aver maggiormente apprezzato questo lavoro che, ora, sarà rielaborato dagli studenti del corso di “Grafica e Comunicazione” dell’ITTS “Scalfaro” del capoluogo campeggiando, così, su tutto il materiale pubblicitario della manifestazione. A presiedere la commissione, composta dalle docenti di tecnologia Caterina Zizzi e Carmela Imbesi e dall’educatore Alessandro Astorino, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Virgilio Piccari. Complessivamente sono stati quasi 200 i bozzetti arrivati da tutta Italia nell’ambito del concorso che aveva come tema “Lo sport ci unisce”.
“Come sempre il concorso per la scelta del logo delle Convittiadi è molto partecipato – spiega il rettore del Convitto Nazionale “P. Galluppi”, Stefania Cinzia Scozzafava – e non è semplice individuare quello che meglio può rappresentare il tema. Tuttavia, la commissione ha lavorato con grande impegno, raggiungendo l’unanimità sulla preferenza data al disegno che ha vinto”.
È stata proprio la capacità di comunicare in maniera istantanea il predominante concetto di unione dello sport che ha portato i giurati a privilegiare la scelta dell’elaborato di Margherita Giacchetti: “La combinazione armoniosa di un elemento sportivo di facile lettura, il pallone, con un simbolo di base dell’idea del legame, le due mani che sorreggono la sfera – si legge nella motivazione – rendono questo logo distintivo e rappresentativo, catturando l’essenza del tema in maniera efficace e spontanea, senza ulteriori elementi che possano distrarre”. Il secondo posto è stato assegnato alle allieve Greta Chiaroni, Giulia Gori, Clotilde Pietrogrande, Valentina Danese dell’Educandato statale “Degli Angeli” di Verona. Al loro disegno “si riconosce un linguaggio grafico originale incentrato sul simbolo dell’albero, come esempio di unione, da cui si ramificano fronde verdi ognuna rappresentante uno sport. Il disegno si distingue per la bellezza del tratto e per il corretto uso del colore, riuscendo, con la sua armoniosa composizione, nell’intento di rappresentare lo sport come modello di condivisione”.
Terzo posto per Aurora Aversa, Eva Bevilacqua, Caterina Nadin del Convitto Nazionale “Paolo Diacono” di Cividale del Friuli.
Il logo vincitore del terzo premio riesce a simboleggiare lo sport come momento di unione, “grazie ad un segno geometrico semplice, il cerchio, al cui centro due mani si salutano sopra lo sfondo dello stivale italiano e tutto intorno a corona si dispongono i simboli di ogni sport”.
Il premio della critica è andato a Isabella Giulia Minnella del Convitto Nazionale “Mario Cutelli” di Catania. Il bozzetto “si è distinto per la grazia e la sapiente armonia del disegno e la bellezza d’insieme”. Due giovani che suonano e giocano con la palla, il tutto circondato dai 5 cerchi olimpici. Linguaggio essenziale, fondato sul fascino delle immagini e null’altro a distogliere l’attenzione”.